Cosa avete pensato quando il tg ha dato la notizia di un bimbo morto perché dimenticato in auto dal suo papà? Io ho pensato che si è trattato di una tragedia tremenda, che è assurdo non avere una tecnologia di qualche tipo, e che mi sembra impossibile che possa capitare a me. Nel momento stesso in cui l’ho pensato, ho provato un senso di insicurezza e angoscia.
Una settimana fa, infatti, il giudice del tribunale di Piacenza ha assolto il papà del bimbo, confermando che non si è trattato di negligenza genitoriale. Il piccolo Luca doveva andare all’asilo quella mattina, ma il papà fu colto da amnesia dissociativa, una sorta di vuoto dell’attenzione alimentata da stress e mancanza di sonno, e aggravata da rituali quotidiani di routine.
Non è purtroppo la prima tragedia di questo tipo, nel frattempo ne sono successe ancora, ma si spera di poter dire che non ce ne saranno altre. Papà Andrea dichiara di continuare a vivere solo per evitare che accada ad altri, portando avanti una battaglia di sensibilizzazione perché si renda obbligatorio l’uso di dispositivi segnala bebè in auto. Al momento della sentenza ha dichiarato: “Fino a poco più di un anno fa non sapevo nemmeno cosa fosse l’amnesia dissociativa, poi mi ha distrutto la vita. Ora sono qui a testimoniare che si tratta di una patologia più frequente di quanto si pensi, subdola, improvvisa e transitoria, il più delle volte innocua ma, in combinazione con molta sfortuna, pericolosissima. Spesso non ci si accorge di nulla finché non capita quando non deve capitare”.
Di fronte a questa notizia, c’è per fortuna chi ha reagito in modo concreto e immediato. Si tratta di Michele Servalli e Claudio Donati, due papà bolognesi, che hanno creato un car baby alert, Remmy: “Non è possibile che nel 2013 possano succedere certe cose! Se non è disponibile sul mercato un prodotto con questa funzionalità, DOBBIAMO farlo noi. E in fretta!”
Remmy è un dispositivo semplicissimo che tiene sotto controllo la presenza del bambino in auto. Il nome deriva da Remember, ed è tutto un programma. E’ composto da due elementi prinipali: un sensore di rilevamento che va posto sotto la fodera del seggiolino e un cavo che va collegato alla presa dell’accendisigari dell’auto. Una volta installato, il segnale acustico si attiva quando il bambino si sposta dal seggiolino, ad esempio se riesce a slacciare le cinture (Alert), e quando si spegne il motore dell’auto, per avvertire della sua presenza nel sedile posteriore (Remember).
Un’idea vincente, che ha raccolto il consenso di un gruppo di amici i quali, ognuno con il proprio contributo economico e di competenze, ha permesso di portare Remmy sul mercato. E’ acquistabile online al prezzo di 45 euro, o di 60 nella versione doppia.
In effetti, era impossibile non avere qualcosa di simile di fronte alle migliaia di tecnologie e app di cui oggi disponiamo. Un plauso all’iniziativa privata nel frattempo che gli organi istituzionali si attivino per rendere obbligatorio l’uso di dispositivi salva bebé in auto.