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Pastina in brodo e caldo estivo. Quale ricetta per questi due ingredienti?

A me la parola babyfood non piace per niente. Innanzitutto è inglese e, se permettete, il primato del cibo sano, buono, di qualità è tutto italiano. Chiamarlo così può suonare cool, ma mi fa anche venire in mente sughi spremuti da tubetti e menu completi di primo, secondo, frutta e dolce contenuti in un’unica scatoletta.

“Le parole sono importanti”, direbbe qualcuno. E lo sono soprattutto quando devono essere semplici, precise ed efficaci per guidare una mamma e un papà in un periodo delicato e un po’ stressante come quello delle prime volte del loro bambino. La prima pappa, il primo assaggio, i primi dentini.

I dubbi, le domande, le preoccupazioni, i mille consigli che dicono tutto e il contrario di tutto sono gli ingredienti di una ricetta che frulla tutto nel cervello e il risultato è un pasticcio.

Come fare dunque? Molto semplice, affidarsi alle indicazioni del proprio pediatra. Sono sicura che qualche mese prima, la scelta del pediatra abbia occupato i pensieri dei genitori almeno quanto ora li occupano quelli sullo svezzamento. Per scegliere una persona empatica, che condividesse una certa visione sull’uso delle medicine, sul sostegno all’allattamento e, appunto, sullo svezzamento. Fatta bene questa scelta, la metà dei problemi è già risolta.

Svezzamento: quando inserire la pastina?

Una volta partiti, quando è il momento di introdurre la pastina? Anche stavolta sarà il bambino a dettare le regole. Con Federico, dopo 2 settimane di svezzamento. Non ha mai gradito le pappe di farina o il semolino, ha mostrato da subito di gradire nuove consistenze. Nei primi giorni, in cui con la cura di un amanuense che ha appena finito di riscrivere la Divina Commedia, mi sono presentata alla tavola del piccolo critico gastronomico con vasetti frullati di tutte le sfumature del verde, del giallo e dell’arancione, e con un foglio excel in cui avevo segnato i quantitativi di verdurine mixate alla ricerca della ricetta definitiva con cui scrivere il futuro del passato di verdura, mi sono ritrovata tutti i miei esperimenti sui pantaloni e tra i capelli.

E siccome sapevo che lui era un grande mangione, non era certo una questione di mancanza di appetito. Sono dunque passata allo step successivo, inserendo le prime pastine e ingranando la giusta marcia di svezzamento.

Federico è un bambino che avrebbe mangiato da subito lasagna e parmigiana. Ma so che, seppure avessi sminuzzato tutto minuziosamente, e seppure il mio ego di cuoca si sarebbe gonfiato a dismisura, pensando che da quel momento in poi non avrebbe mai amato nessun altro sugo al di fuori di quello della sua mamma, non avrei potuto ignorare la mia vocina interiore che ripeteva: il bambino non è un piccolo adulto. E quindi un passo alla volta.

Quando assaggio la pastina e penso: “non sa di niente”, ecco, in quel momento penso che “lo sto facendo bene”! Con calma e con pazienza, anche questa fase sarà presto un ricordo e potrò persino provarne nostalgia!

Tutti i vantaggi dei prodotti sicuri e di qualità.

I carboidrati sono il “carburante” dei bambini e, anche sulla scelta di quale usare, mamma e papà vogliono avere garanzie di qualità e provenienza. In questa fase divertente, angosciante e fantasiosa è fondamentale usare alimenti specifici per la specifica fascia di età. A partire dalle pastine:

Tutto quello che ho appena elencato è rintracciabile nella linea di Pastine Mellin, ed è racchiuso nella regola del 100:

Tutto questo accade ai confini con la Svizzera, a Chiavenna, che è tra le altre cose uno dei pochi piccoli comuni italiani ad aver ricevuto la bandiera arancione del Touring Club Italiano per qualità turistico-ambientali. Il Mulino del pastificio di Chiavenna, storico fornitore di Mellin,  sfrutta la purezza e la freschezza dell’acqua di montagna del fiume Mera, il sole della Valtellina e il vento che, a momenti, porta verso valle l’eco dei gorgheggi della sigla di Heidi!

La garanzia delle pastine Mellin è racchiusa nel programma PRECINUTRI, che ambisce alla Precisione Nutrizionale per dare ai più piccoli prodotti sicuri, nutrizionalmente corretti e che facciano scoprire gusti diversi, il piacere di una dieta varia ed equilibrata e educhino a uno stile di vita sano.

Pastina in estate con fantasia!

Detto questo, sono molto solidale con le mamme che stanno affrontando lo svezzamento in estate. Immagino la loro cucina in cui brodi di verdure cuociono per almeno un’ora, a cui si aggiunge la sudata fredda direttamente proporzionale all’indice di gradimento (ma direi più al pollice in su o in giù) del bambino che assaggia. Proporre una pappa fumante o una pastina in brodo con 30 gradi all’ombra non è il massimo.

C’è poi da dire che in questa stagione si esce di più, si va al mare, si pranza più spesso fuori. E allora ho provato a pensare a come trasformare il primo piatto fumante in qualcosa di più fresco, sfizioso e a prova di manina. Se finger food deve essere, che lo sia anche per i bambini! E stavolta accetto pure l’inglesismo 🙂

Come Mellin Ambassador, questo mese vesto i panni della food blogger per MyMellinBlog. Non sono molto brava a fare quelle foto magiche da acquolina in bocca, ma garantisco che non ho sfondi finti né cibo di cartone. Punto tutto sull’empatia tra mamme di corsa che usano energie e fantasia per trovare soluzioni e lieto fine a ogni giornata!

Vi presento dunque i miei esperimenti con i miei bambini di 2 e 5 anni,  che hanno superato abbondantemente la fase dello svezzamento:


Voi mamme che state avviando lo svezzamento, ricordatevi che ogni bambino ha i suoi tempi che devono essere rispettati, confrontatevi sempre il vostro pediatra,  scegliete la qualità e poi tenete duro: anche quest’avventura presto farà un po’ meno paura!

[post in collaborazione con Mellin]

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