Ismirradio, la radio della scuola realizzata a distanza, un eBook realizzato da una classe con tutte le emozioni legate al lockdown e la foto di classe a distanza per non rinunciare al ricordo di quest’anno scolastico singolare. Tre bei progetti della scuola della Sardegna durante il lockdown, realizzati da docenti altrettanto belli e da promuovere a pieni voti.
Oggi la scuola è finita. Lascio perdere le notizie di oggi sulle ipotesi di riapertura a settembre, nonostante tutti abbiano capito che la rottura non è rattoppabile, bisogna ricostruire. Vedremo il prezzo che pagheremo se ci si ostinerà a non centrare il focus del problema.
Ma io voglio parlare di altro.
Un grande applauso a noi genitori, che siamo stati il pilastro portante della didattica a distanza. Che dietro le quinte abbiamo snocciolato rosari di imprecazioni sulle consegne mancate, anche se abbiamo fatto le notti stampando, spiegando, minacciando, inscenando teatrini di sistemi solari, cantando filastrocche per ricordare le tabelline, creando un planning per prenotazioni familiari di pc, tablet e smartphone, in modo che ognuno avesse il suo strumento quando la lezione a distanza di un figlio coincideva con la call di smartworking, e l’altro figlio allora poteva imparare qualche canzone in inglese.
La prenotazione riguardava anche le stanze, in modo che le voci non si sovrapponessero, e soprattutto, da mamma, voglio ringraziare due grandi personaggi:
- chi ha inventato gli sfondi finti per le videochiamate, che nascondevano panni da stirare e esplosioni di giocattoli
- chi ha inventato il tasto mute, perché nessuno sa quante urla e quanti “mamma devo fare la pipì” si nascondono tra un intervento e l’altro durante una presentazione
Siamo stati degli eroi e ci sono spuntate nuove braccia, quelle che servivano a fare tutto ciò mentre preparavamo due pasti al giorno. Cucinare inteso non come impastare, fare foto alle torte e biscotti al moccio. No. Trovare ogni giorno idee per una dieta bilanciata dopo il netto rifiuto, al primo mese, della pasta da parte di un figlio e delle verdure da parte dell’altro figlio. Prendendo le comande diverse per tutti, per accertarsi che tutti si nutrissero perché non avevi il tempo di giocare alla famiglia felice che consuma il pasto con la tavola apparecchiata a puntino: tovagliette americane e pc a capotavola!
Che poi forse ora, con i QR code che vanno tanto di moda, si riuscirebbe pure a creare in automatico la lista della spesa per tutta la settimana. Ma non ho nessuna intenzione di riprovare!
Un applauso grande va ai bambini, che hanno saputo comunque adattarsi a nuove routine senza perdere curiosità e buon umore. Ci sarebbe tanto da dire su questo, ma servirebbe un blog a parte.
Un applauso grandissimo va ai docenti. A una parte, non a tutti. Io ho avuto la fortuna di non maledire la didattica a distanza perché, si sa, tutto è dipeso dallo spirito di intraprendenza, dalla volontà e creatività di quelle persone che per mestiere fanno gli insegnanti, ma sono educatori. Nella stessa scuola le esperienze possono essere state diversissime, e anche il ricordo e lo sguardo su questo periodo può cambiare tanto.
Anche il discorso sulla DAD merita un blog a parte, anzi necessita di manuali e professionisti.
Io ho una lista di aspetti negativi, di amarezza e frustrazione derivanti da questi mesi. Ma sapete una cosa? Ho anche una lista di cose positive.
A proposito di buone pratiche durante il lockdown, vorrei proprio sottolineare che ci sono docenti che più di altri andrebbero promossi a pieni voti, per la creatività e la dedizione con cui hanno permesso ai nostri figli di attraversare la pandemia. Non voglio raccontarvi il mio caso specifico, per quanto io sia molto soddisfatta e non cambierei i docenti di mio figlio per nulla al mondo.
Spesso vedo che su Facebook vengono condivisi articoli di belle esperienze di alunni e scuole di paesi lontanissimi o di altre regioni. E da noi?
Anche in Sardegna ci sono state iniziative belle, alcune bellissime altre più semplici ma non per questo meno notiziabili. Ne ho selezionate tre, ma mi aspetto di leggere tra i commenti altre piccole magie realizzate da docenti speciali, per rendere i ricordi positivi più duraturi di quelli meno piacevoli, nella testa dei nostri ragazzi.
ISMIRRADIO: la web radio della Direzione Didattica Is Mirrionis di Cagliari
Questa ve la devo proprio raccontare. Prendi una maestra di musica appassionata e piena di idee, Stefania Coccoda. Che invece di mettere davanti a uno schermo i bambini con il flauto in mano trasforma la distanza in una grande opportunità formativa. Nasce così Ismirradio, la radio della scuola, anzi più di una. Di un’intera direzione didattica. Hanno partecipato gli alunni, pure i piccolini della scuola dell’infanzia, e non ultimi i docenti, con i loro saluti agli alunni delle loro classi, a tratti commoventi.
La voce, i suoni, la musica, sono strumenti che possono andare oltre la distanza. Permettono scoperta, gioco, movimento. E Ismirradio è solo la punta dell’iceberg del lavoro che ha smosso sotto, in ogni casa.
Questa è la puntata che mi è piaciuta di più:
Il nostro corpo suona? Ecco il risultato di un’attività di esplorazione e scoperta dei suoni, rumori e versi che può fare il nostro corpo… mescolati e messi insieme, anche se a distanza, questa è la nostra sinfonia!
Ascolta “Ep. 7 La sinfonia dei corpi” su Spreaker.
Alà dei Sardi: un eBook collettivo che racchiude i pensieri di questi mesi
La seconda B della scuola media di Alà dei Sardi, un comune di 1800 abitanti in provincia di Sassari, ha creato e reso disponibile online un eBook intitolato ” Lontani ma vicini”. Un diario di gruppo in cui hanno raccolto pensieri, emozioni e speranze, ciascuno secondo la sua sensibilità e le sue doti migliori, tra scrittura, musica, disegno e lettura. La competenza informatica al servizio di uno stotytelling emotivo importante a quell’età.
Potete sfogliare qui l’eBook “Lontani ma vicini”
San Gavino: la foto di classe ai tempi del Coronavirus
Le foto di classe sono ricordi che scandiscono la vita di ognuno di noi. E’ un anno da ricordare, nel bene e nel male, soprattutto per i bambini di quinta che l’anno prossimo non saranno più in classe insieme. E così uno studio fotografico di San Gavino ha dato delle linee guida ai genitori per scattare a casa la foto al proprio figlio, con il grembiule, e inserirla in una grafica che verrà stampata e consegnata agli alunni di ogni classe che ha scelto di partecipare. L’iniziativa è piaciuta a più di una scuola, tra San Gavino, Sanluri e Lunamatrona.
E voi, quale best practice mi raccontate?
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