Gender reveal party: come lo fanno gli americani (in 20 foto)
Amo la cultura anglosassone perché fa di ogni occasione un motivo per festeggiare, e le feste sono sempre organizzate in grande. Per esempio, sapete che in America si usa organizzare una grande festa per annunciare il sesso del nascituro?
Si chiamano gender reveal parties, feste in doppio colore: blu e rosa. Solo i futuri mamma e papà conoscono il sesso del figlio in arrivo. Gli invitati possono scegliere la loro spilletta o un altro simbolo del colore su cui scommettono. Gli allestimenti sono tutti in tema e il momento topico è la rivelazione: palloncini rosa o azzurri che volano in cielo, taglio della torta con crema del colore giusto, esplosioni con polvere da sparo per maschio o femmina, zollette che colorano di un colore o dell’altro lo champagne pronto per il brindisi, e mille altri modi che la fantasia dei genitori ‘partorisce’. Lo stesso vale per gli annunci affidati agli scatti fotografici.
Anche noi nel nostro piccolo abbiamo affidato a una torta che nascondeva una crema azzurra o rosa l’annuncio ai nonni e agli zii dell’arrivo di un nipotino o una nipotina. E’ sempre un momento emozionante e divertente. Ognuno di loro aveva le sue preferenze anche se a rivelazione fatta va bene tutto a tutti.
Io ho capito che si trattava di un maschietto alla nona settimana, ma ho voluto attendere l’ufficialità della morfologica per averne la certezza. Per un po’ infatti volevo godermi la sorpresa ma, sarà perché ho un dottore bravissimo, sarà che il suo ecografo è di ultima generazione, penso che si debba essere ciechi per non vedere il sesso del bebè in 40 settimane di attesa!
Mi viene in mente una delle vignette di Lucy Scott, mamma e illustratrice, che ha raccontato attraverso disegni nel suo “Doodle diary of a new mum” alcuni luoghi comuni dell’essere mamma:
Un altro maschietto, dunque: per il primo figlio desideravo proprio un maschio, stavolta andavano bene entrambi, pensavo spesso alla femminuccia, forse perché lo stereotipo della famiglia tradizionale è così. Invece mi sono resa conto che questo non è proprio un problema, arriva quello che il destino vuole ed è così bello da ubriacare. Il pensiero invece è un altro: se prima non riuscivo a immaginare come fosse avere un figlio, e poi non riuscivo a immaginare come fosse essere una bismamma, ora non riesco a pensare a come sarà un secondo figlio maschio, avendone già uno che adoro e amo immensamente. Dicono che sia una sensazione comune alle mamme, e che poi “tutto l’amore che c’è” e che già occupa ogni angolo del cuore raddoppi in modo naturale. Posso solo dire che lo vorrei esattamente come Matteo, e l’idea che ne avrò due mi riempie di gioia e mi fa essere contenta di rimanere la regina della casa (regina suprema di una repubblica fondata sullo sport, ma ce la farò compensando in shopping tutto per me!)
Tornando al gender reveal party e alle feste “ammerigane”, ecco una gallery con 20 immagini che mi sono piaciute di più e che conservo dai tempi di Matteo.
(foto da Pinterest)