Compleanno in quarantena.
Il primo compleanno senza casse di birra di riserva.
Che, con gli amici che abbiamo, abbiamo imparato a non scappare più al supermercato durante la festa!
Il primo compleanno con i capelli da casco spaziale, sistemati da me con due sforbiciate, che odio le basette.
Il primo compleanno con vestiti tirati fuori dall’armadio a caso, senza il completo nuovo con cui ci salvava nonna.
E’ stato il primo compleanno a casa, in quarantena, ma è stato bello e speciale a suo modo come lo sono stati tutti gli altri.
Più che una festa di compleanno, un’intera giornata di festa, pianificata perché fosse piena di allegria e di presenza, la nostra, e non scandita dall’assenza.
Come tutti gli anni, chi ti vuole bene c’era.
Come tutti gli anni, hai soffiato le candeline con loro, molte molte volte in più.
Hai scartato i regali arrivati nei modi più bizzarri: col corriere, dal pc, nel cellulare, nei cassetti: ovunque ti giravi c’era una sorpresa.
Un compleanno a casa che è stato una caccia al tesoro infinita, un sorriso via l’altro perché il compleanno di un bambino di 7 anni è una cosa seria! Lui faceva il conto alla rovescia, desiderava ardentemente dei bonghi per suonare, non vedeva l’ora di preparare la sua torta noi 4 insieme…
Io sono una mamma smartworker, di mattina sono sola a lavorare con due bambini, abbiamo molti compiti e molte esperienze da realizzare per la didattica a distanza, una casa da pulire, due pasti al giorno da preparare. Come un criceto corro per raggiungere il tempo di scrivere un post o di fare 20 minuti di addominali, o leggere un libro o solo grattarmi la pancia, ma sono appunto in una ruota chiusa senza meta.
Tra le cose che mi mancano, c’è la pausa pranzo. Che, appunto, era una pausa.
Eppure i bambini sono la forza della quarantena: senza di loro, dopo due settimane di “vacanze retribuite”, si riesce davvero a tenere alta la guardia, l’umore, la speranza?
Se ci pensate (anche chi questo periodo l’ha preso peggio di tutti, non si dà pace, non riempie mai due mezzi di quel bicchiere), non abbiamo mai smesso di progettare momenti felici per i nostri bambini.
Siamo genitori-insegnanti-amici-nonni-animali da compagnia-supereroi-cantastorie-inventatutto per loro.
Siamo vivi. E a volte anche felici. Anche se non si dovrebbe dire, si è.
Compleanno in quarantena: un po’ asociale ma molto social
Poiché non potevo passare il compleanno con voi, ho lanciato una piccola rubrica sulle mie stories di Instagram per organizzarlo con voi.
Per divertirci ma anche per mettere a sistema tutte le informazioni di realtà commerciali di Cagliari che possano offrire servizi a misura di bambino in questi giorni.
Per fare un bel passaparola tra mamme e papà, e per aiutare tante realtà che si stanno impagnando, spesso si stanno reinventando con forza e fantasia. E trovo giusto sostenerle, perché quando tutto questo sarà finito io voglio trovarle ancora.
Sono venute fuori tante idee raggruppate per argomento. Vi lascio qui il link a tutte le stories, così se non avete seguito ma siete genitori in procinto di organizzare una festa in casa a Cagliari, troverete un po’ bel po’ di dritte e account da contattare 😉
Guarda le stories con tutte le dritte per una festa in quarantena a Cagliari
Ecco dunque cosa ha previsto la nostra festa:
- sveglia con colazione a tema a calcio: dalla cantina sono venuti in mio aiuto tutti gli spiriti dei compleanni precedenti. Ho riciclato tutto il riciclabile e ringrazio me stessa perché non butto mai niente di queste cose.
Colazione a domicilio con cornetti come al bar.
L’idea in più: con lo stesso delivery ho fatto arrivare i dolci del compleanno anche a casa degli zii, così da fare una sorpresa anche a loro e tagliare insieme una torta reale più che virtuale. Pagare online per far consegnare regali, libri, gelato e altre sorprese può essere un bellissimo pensiero di vicinanza per i nostri bambini e non solo, che non vivono sotto il nostro stesso tetto. Una sorpresa speciale che può fare miracoli e svoltare la giornata vostra e degli altri.
- Inizio di una caccia al tesoro che è durata tutto il giorno, che prevedeva regali, prove da superare, giochi, esplorazione, indizi sparsi in altre case amiche, da recuperare in videochiamata. In realtà il tempo è passato così in fretta che non ho fatto in tempo a farla tutta, ma almeno ho un po’ di idee e cartucce da sparare nei prossimi giorni.
- Dopo la didattica a distanza, l’indizio ci ha portati al piscina party allestito all’interno, con acqua tiepida e musica. Anche qui a costo zero sono riuscita a esaudire tre desideri: della piscina, per Matteo, dei gonfiabili, per Federico, dell’aperitivo hawaiano, per me.
- Pranzo con piatti preferiti del festeggiato,
- e poi via con le videochiamate. L’invito prevedeva una sala feste virtuale, su Zoom. Ci siamo attrezzati di un bel background e abbiamo dato appuntamento a gruppi diversi in orari diversi.
L’idea in più.
Per questi momenti vi do un suggerimento: fate accedere vostro figlio come ospite, e voi fate la regia con un dispositivo a parte, in modo da lasciarli divertire mentre voi gestire mute/unmute e accettate gli invitati in sala d’attesa.
In ognuna di queste chiamate, compariva e scompariva la torta! Tanto che Fede a un certo punto ha detto: ma perché questa torta non la mangiamo mai!
La QuaranTorta!
Dopo vari tentativi di acquistarla, ho deciso di farla io. E’ stato un affare di famiglia, perché Matteo voleva che la facessimo tutti insieme, ed è una delle cose più belle che nomina quando gli si chiede di raccontare del suo compleanno. Una rainbow cake, che poi avevo ridotto a soli due colori, quelli del Cagliari, e che alla fine è diventata una semplice torta bicolor.
Ma anche per me la torta è stato uno dei ricordi che più manterrò di questa festa: in altre occasioni avrei cercato di rimediare al fatto che non fosse perfetta, o uscita come da programma. Stavolta invece mi sono accontentata, ho respirato, e ho goduto del fatto che mai mi sarei sognata di realizzare una torta di compleanno per uno dei miei figli. Una bella torta anni 80, con le sue imperfezioni, i fiocchi di panna montata che aggiustano tutto, come lo zucchero a velo, e poi scoprire che era pure molto buona!
Sono sempre più d’accordo con chi dice che l’amore per i figli si misura in cibo.
- E in serata, un bel pigiama party con le tende montate in salotto, un film proiettato al muro con una ciotola di popcorn, e il mio mal di schiena del day after per aver dormito in un campeggio selvaggio non avendone più l’età né la facoltà.
Auguri Matteo!
Ecco il video del nostro compleanno in quarantena: