“Papà,”, il cortometraggio emozionale di Wind: la tecnologia non è tutto
Più vicini è il nuovo payoff di Wind. Vicinanza è la parola chiave della nuova campagna istituzionale, la quarta, dopo aver declinato i concetti di trasparenza, chiarezza e semplicità. Si tratta di un ulteriore valore su cui si fonda la sua brand identity e il rapporto con i clienti e che ha ispirato il cortometraggio “Papà,” firmato dall’agenzia partner Ogilvy&Mather e diretto dal regista Giuseppe Capotondi.
In quella virgola, che segue la seconda parola più dolce del mondo pronunciata da un figlio (dopo mamma, ovviamente) risiede la forza comunicativa ed evocativa del messaggio. Quante cose si potrebbero scrivere dopo quella virgola, attraverso una lettera, o più verosimilmente in una email. E farle recapitare con un semplice clic. Ma è così difficile tirare i fili di un discorso e metterli ordinatamente nero su bianco quando c’è da esprimere un mondo di emozioni e sensazioni, dilatato nel tempo e nello spazio, e che invece potrebbe essere reso così piccolo stando faccia a faccia, riassunto tutto in un semplice sguardo d’intesa.
Wind ci ricorda quanto sia importante sentirsi vicini a qualcuno, aggirando una tecnologia sempre più pervasiva nella nostra vita e nei nostri affetti. Se è vero che la tecnologia ci ha avvicinato e comunicare è diventato più semplice e veloce, ci sono occasioni in cui è necessario sollevare lo sguardo dallo schermo, trovarsi uno di fronte all’altro, sorridersi, sentire profumi, abbracciare corpi.
Essere in presenza.
Una pubblicità emozionale, commovente e poetica che è sempre più tipica delle aziende di IT. Ne avevo parlato nella presentazione di un altro video di un’azienda tecnologica, la thailandese DTAC, con cui il video di Wind ha almeno due elementi in comune: ha per protagonista un papà, e dichiara apertamente che la tecnologia non è tutto, nonostante sia il core business aziendale. “La tecnologia non sostituirà mai l’amore”, per la prima; “la tecnologia è potente ma non onnipotente“, per Wind.
A mio avviso, il cortometraggio non mantiene con costanza e fino in fondo la tensione emotiva e il finale è prevedibile, ma il suo merito è far parlare finalmente in italiano questo tipo di comunicazione. E speriamo di poterne presentare presto altre, sempre made in Italy.
Che ne pensate? La veicolazione del cortometraggio è pensata come esclusivamente virale, affidata ai profili social di Wind. Quindi, se vi piace il messaggio che promuove il bello dell’offline, potete confermarlo online a suon di like e share! 😉